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Lui & Lei

Doveva essere una semplice uscita a cena-2


di Membro VIP di Annunci69.it Skilem
18.09.2024    |    215    |    1 8.3
"Lui lo sapeva, come sempre, leggeva nei miei occhi, come se fossi un libro aperto..."
Il ristorante lo aveva scelto lui, elegante, all’aperto, con tavolini per due disseminati sotto le stelle. La clientela era varia e assortita: l’anziano ricco con la sua giovane compagna rifatta, seduti proprio di fronte; una coppia tranquilla e matura alla nostra sinistra, e dall’altro lato una coppietta di ventenni che rideva piano.

Io ero ancora eccitata dalla scopata nel garage e dagli sguardi lungo la strada, che mi spogliavano passo dopo passo. I miei capezzoli turgidi spingevano contro il tessuto leggero del vestito, accendendo la mia voglia di esibirmi e alimentando una libido.

Lui lo sapeva, come sempre, leggeva nei miei occhi, come se fossi un libro aperto. Con eleganza mi spostò la sedia per farmi accomodare, e mentre mi sedevo, mi fece scivolare una mano sulla schiena, sussurrando con la lingua che mi solleticava l’orecchio: “Chi di questi ha già fatto parte delle tue fantasie?”

Questa sua capacità di capirmi era sempre spiazzante, ma anziché farmi sentire vulnerabile, mi faceva sentire complice. Era da sempre il confidente delle mie fantasie, e adesso era anche il combustibile per le mie fiamme. Complice e istigatore.

La giovane compagna dell’anziano di fronte era particolarmente seducente, avvolta in un corsetto che le sollevava i seni plastici e lucidi. La sua pelle abbronzata, i capelli lisci e neri, e quelle lunghe gambe ben tornite ma morbide creavano un quadro irresistibile.

Mi inclinai leggermente sul tavolo per raccontare a mio marito ciò che mi piaceva e che stavo osservando, e nel farlo, i miei seni sfiorarono il tavolo, liberandosi temporaneamente dalla mascheratura del vestito, nella mia totale assenza d’imbarazzo. Con voce bassa, ma calda, cominciai a descrivere la fantasia che si stava formando nella mia mente: io e quella ragazza avvinghiate in un bacio umido, nascoste nel bagno del ristorante, mentre le mie mani scivolavano sotto la sua micro gonna di pelle a balze, esplorando le sue labbra lisce e depilate.

Dopo aver condiviso quella fantasia, notai che anche lui aveva assunto quello sguardo intenso, arrapato. Ma non era l’unico. Spostai lo sguardo e vidi l’uomo della coppia più anziana fissarmi imbambolato. Aveva certamente notato i miei seni, e forse aveva letto il labiale delle mie parole. La moglie cercava di riportarlo alla realtà, ma lui sembrava perso nelle mie fantasie. Con un sorriso malizioso, mi ricomposi e sorseggiai un po’ di vino, soddisfatta dell’effetto che avevo provocato.

Pesce crudo e bollicine accompagnarono il resto della cena, insieme a fantasie raccontate più piano, ma altrettanto eccitanti, che facevano crescere una tensione palpabile sotto il tavolo, tra le nostre cosce. Pagato il conto, uscimmo mano nella mano, con le dita che si stringevano e le labbra che si cercavano avidamente. E nel primo angolo buio, le nostre bocche si trovarono, appassionate, affamate, bramose.

Ma la notte era ancora giovane, e volevamo altro tempo per stuzzicarci e lasciar crescere il desiderio. Magari con un drink vista mare.
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